ANALISI DEL TESTO E GUIDA ALLA LETTURA
CITAZIONE (ALFA147GT @ 17/4/2009, 15:39)
“Mettere un po’ di vergogna a Don Vasja e fargli sentire quanto manchi al suo dovere? Vergogna e dovere sono un nulla per lui, quando ha paura. E fargli paura? Che mezzi ho io mai di fargliene una che superi l’onta e l’oltraggio di denigrar la sua amata Opel a vantaggio di un’Alfa?”
E' risaputo che Don Vasja ama a dismisura il Marchio che lo lega alla Casa del Fulmine:compito del Direttivo di questo Club è farlo abiurare dal suo insano culto e fargli abbracciare la vera Fede,che lo vedrebbe perfetto interprete del Marchio del Biscione,del Drago Visconteo.
CITAZIONE
Avrebbe voluto narrar a tutti l’ingiustizia che stavan subendo lui e la sua amata per opera di quel birbone, avrebbe voluto schierar tutto il borgo di fronte al palazzo del signorotto, con in prima linea le Giulia berlina 4 cilindri degli anni ’60, seguite dalle GTA coupè, dalle Alfette e dalle Giuliette, tutte mosse dal 4 cilindri brianzolo, avrebbe voluto ricordare al marrano locale che la prima vera Alfa montava un 4 cilindri…ma queste cose Don Luca già le sapeva e quindi a ben poca cosa valeva rimembrargliele.
Nel personaggio di Renzo,vivido è il senso di sudditanza psicologica rispetto alla banda dei 6 cilindri,essendo al momento dotato di lui stesso, di un quattro (4) cilindri:quindi 6 cilindri MENO due che fa appunto quattro. Renzo è costantemente bersagliato sin dagli albori della storia, dal suo possedere questa motorizzazione e medita vendetta in cuor suo,visto il carattere ribelle che emerge dalla sua natura:in Paese si pensa che sia il capo sobillatore di una fazione che vorrebbe strappare il potere della malavita locale,ora saldamente in mano alla banda dei sei cilindri...
CITAZIONE
“Così a parole sembra semplice, ma voi cara signora non conoscete bene il nostro curato” proseguì Maurizio “Lei pensa davvero sia possibile immobilizzarlo in qualche modo, bloccarlo, obbligarlo ad udir le nostre parole? Chi potrebbe riuscire nell’impresa? Lei sa bene, madre, che nemmeno i bravi di Don Luca potrebbero ardire a tanto se non fossero tutti in gruppo. Lei sa bene che in paese il nostro Don Vasja è da tutti nomato come il Colosso di Rodi e questo già dovrebbe bastare a farle intendere che io da solo non potrei riuscire nell’intento. Non sarei in grado nemmeno di abbracciarlo tutto con le mie braccia: basterebbe un suo colpo e sarei bell’e disteso sul pavimento con un forte mal di capo. No è impresa troppo ardua per noi. Ma ha visto le dimensioni delle sue mani? E la sue braccia? Possenti. Massicce. No, no non si puote davvero.”
L'autore si sofferma sulle leggende popolari,metropolitane e dicerie che popolano i Topic di quello che una volta si chiamava "internet",una specie di rete telematica dove le parole scivolavano sulla tastiera,e com'e' nella natura umana della filosofia nota come "telefono senza fili",spesso si creavano delle leggende popolari,appunto,simili ai mostri marini che venivano avvistati dai marinai negli antichi mari inesplorati.
Dalle fonti storiografiche piu' accorte e fidate,si pare che Don Vasja fosse dotato per vero di una siffatta disumana forza,che taluni attribuivano sconfinare nel divino:certe testimonianze lo videro scaricare il suo furgone,alzandolo a braccia dall'avantreno e scuoterlo come un cartone del latte per far uscire il prezioso carico...
Noto come "Colosso di Rodi" si dicea che le sue mani erano come REMI e potevano,con quello che lui chiamava carezze,ridurre le facce altrui come zampogne o peggio ancora punchball..
CITAZIONE
Ma lasciamo i nostri novelli sposi alle loro preoccupazioni, e rechiamoci al palazzotto di Don Luca.
(LO VEDO!!!
)
CITAZIONE
Non saprei dire chi dei due fosse più irremovibile dalle sue posizioni: a dirla grossa, ma che nessuno mi senta, si potrebbe pensare che fossero addirittura fratelli!! Lungi da Don Luca questa balzana idea, che non ci fosse neanche un briciolo di possibilità che i due avessero legami di sangue. In siffatti pensieri arrovellandosi, misurava innanzi ed indietro, a passi lunghi, la sala dei trofei, dalle pareti della quale pendevano locandine di raduni passati, poster e foto di Alfa Romeo, mensole con sopra centinaia di coppe, coppette, gadget e modellini. Era ai più conosciuta come “La stanza dello spirito e del tempo” e chi aveva l’onore di poterci entrare era accolto da un cartello recante codesto monito: “Grazie a Dio sono un alfista vero”.
Per i lettori piu' nuovi, tutto cio' che riguarda la STANZA DELLO SPIRITO E DEL TEMPO di Luca lo possono trovare qui:
QUIe la famosa targa indicata dall'autore è quella che oramai è un capisaldo ed una bandiera di vero e fermo Credo:
Chi ha avuto modo,come il sottoscritto,di poter ammirare sia la Stanza dello Spirito e del Tempo di Luca,che quello di Maurizio,non saprebbe consigliare alla Croce Verde,o servizio di sanità mentale,chi dei due ricoverare per primo...
Siamo dinnanzi ad un evidente insanità mentale da un semplicistico punto di vista clinico-patologico:pero',se si vuol vedere il tutto da un punto di vista filosofico,ci si trova immersi in un SANO e GIUSTO contesto di integralismo religioso,ove il Sacro Marchio regna sovrano.
Monarchia assolutista di stampo non illuminato dove il fulcro del Re Sole è detenuto dal Drago Visconteo...
CITAZIONE
Alla presenza di tali memorie, Don Luca pensava come soddisfare insieme alla passione e a ciò che chiamava onore. Fece chiamare il Duca, il capo dei bravi, il fidatissimo del padrone, quello a cui si imponevano la imprese più rischiose e più inique.
Al Duca tocca sempre trovar soluzioni alle piu' assurde rogne che Don Luca crea ad arte,quasi quest'ultimo avesse un dono di natura nel partorirle..si puo' quasi affermare che siano due opposti che di egual misura si attraggono l'un l'altro.
CITAZIONE
“Duca” disse Don Luca “in questa congiuntura , si vedrà quel che tu vali. Piglia quanti uomini ti possono bisognare, ordina e disponi come ti par meglio; purché *bestemmia* la cosa riesca a buon fine. Prima di domani, quell’Elisa deve trovarsi in questa sala ad ammirare il mio 2.5 ed il mio GTA e dovrà convincersi che 6 e meglio di 4. Ma bada sopra tutto, che non le sia fatto male e che le si porti rispetto in ogni maniera. Hai inteso?”
L'autore vuol sottolineare lo smisurato spirito di narcisismo che anima la mente di Don Luca nei confronti dei gioielli da lui posseduti:allo stesso tempo,l'intestina lotta del riproporre che 6 MENO 4 fa DUE...concetto cardine di lotta intellettuale fra i due fratelli.
CITAZIONE
“Non si dirà mai che il Duca si sia ritirato da un comando dell’illustrissimo signor padrone.”
Qui, il Duca a proporre, Don Luca a discutere, finché d’accordo ebbero concertata la maniera di condurre a fine l’impresa, senza che rimanesse traccia degli autori, la maniera anche d’impor silenzio alla madre di Elisa, d’incutere a Maurizio tale spavento, da fargli passare la voglia di guidare la sua 147GT e finalmente di decidersi ad acquistar una GTA; e tutte l’altre bricconerie necessarie alla riuscita della bricconeria principale.
L'autore delinea con chirurgica precisione i lunghi comizi e discorsi che si svolgono fra Don Luca ed Il Duca nella Stanza dello Spirito e del Tempo,a momenti gli altri presenti in casa,pensano che siano morti dal momento che riappaiono dopo ore et ore di discussioni (inutili)...
GRANDE MAURI!