..a questo punto,diventa questo TOPIC la pecora nera che ci contraddistingue dagli altri Alfa Romeo Club nazionali e non:il fatto che noi accettiamo tutti i modelli della gloriosa Casa..ma sia chiaro non è un anacronistico "tuffo nel passato" per viver di revival e di emozioni da "Golden Age" o "Età dell'Oro" qualdirsivoglia...
Il fatto è che per capire DOVE ANDREMO,bisogna aver consapevolezza di COSA ERAVAMO,in quanto COME SIAMO è un po' duretta da decifrare dalla fine del 2006 in poi...
Da Alfisti.Com, la community che si prefigge di diventare il punto di incontro centrale e focale dei Club Alfa Romeo,vi quoto,in assoluto,il piu' bell'intervento dell'utente APROVERA,del 147 Virtual Club.Intervento dal topic "
MITO GTA cancelled" che merita sicuramente un plauso,offre infiniti ma concreti spunti di riflessione e che potrebbe essere incorniciato nella Bibbia Alfista....
CITAZIONE
Non è una cosa che mi tocchi più di tanto (la cancellazione della MiTo GTA-ndr). Come è già stato detto, ciò che abbiamo visto a Ginevra, nonostante le targhette in bella evidenza, non era la GTA disegnata dal Centro Stile. La versione del Centro Stile è stata cassata dal management, perché "non sufficientemente tamarra". Non scherzo, è la motivazione addotta. Quella di Ginevra è stata disegnata da Officina 83, ovvero il Centro Stile Fiat, nello specifico dalla divisione Abarth. Io ho visto la versione del Centro Stile, e penso che fosse decisamente meglio.
Non che sia la prima volta che accade... già il modello di base ha subito le influenze torinesi, e la stessa cosa vale per 940. Dopo che hanno osato fare la 8C, che era un progetto semiclandestino, portato avanti da una piccola "carboneria" all'oscuro di buona parte dell'azienda, sono stati messi al guinzaglio. Soprattutto dopo che sono riusciti a costringerli a costruirla, nonostante fortissime resistenze da parte di dirigenti ai massimi livelli. Molte delle persone coinvolte nel progetto 8C – che a Torino molti han visto come fumo negli occhi – oggi sono fuori dall'azienda. Ovviamente tutte queste situazioni non fanno piacere a molte delle persone di Arese e Balocco, i veri custodi dei valori del marchio.
La cancellazione di una versione sportiva, ovviamente, non fa piacere. Ma non dovremmo lasciare che questa faccenda oscuri i veri problemi. Dovremmo essere preoccupati delle reiterate e costanti mancanze di rispetto per il marchio, e la fondamentale non comprensione dei suoi valori base e filosofia da parte di molti dei quadri e dirigenti. E' qui che dobbiamo entrare in gioco noi, e rendere questi valori così ovvi, apparenti e condivisi da impedirgli di ignorarli ulteriormente. Lasciamo stare le segmento B pepate, cominciamo a parlare di vetture con i crismi Alfa.
Il che mi porta al discorso della GT. La GT - che ha dato un pesante contributo all'odierna situazione di Bertone - non è "andata", ma stanno cercando di ucciderla. Nella gamma odierna, è il prodotto più vicino a ciò che dovrebbe essere un'Alfa, ma non ha ricevuto nessuna attenzione. Nessun aggiornamento, nessun nuovo motore, niente. Ne ho avute due, e sono ottime vetture. La prima era meglio, visto che non aveva ancora le sospensioni "Comfort", volute da qualcuno del marketing che forse sarebbe meglio si occupasse del marketing delle Citroën e non delle Alfa.
E' così strano chiedere che al marchio Alfa lavorino gli Alfisti? Sia ben chiaro, di Alfisti ce ne sono eccome. Ma non a sufficienza, e non nei posti che contano. Non è possibile tollerare ancora chi, dentro l'azienda, si accontenta di meno, del compromesso sufficiente. Alfa vuol dire eccellenza. Ho discusso con dirigenti e ingegneri che difendevano il blocco della progettazione, e che dicevano che non ci servono i quadrilateri e altre soluzioni tecniche raffinate, perché le soluzioni ordinarie sono buone a sufficienza, e le persone sono ignoranti e comunque non se ne accorgerebbero. Il che mostra la mancanza di rispetto per i propri clienti. Magari la gente non sa cosa sia un quadrilatero, ma sente che è meglio. Magari non sa perché, ma si accorge che un'auto fatta secondo certi crismi è più appagante da guidare. E comunque, magari la gente non lo saprà, ma gli Alfisti SI.
Parole a tratti forti,pesanti che colpiscono come un manlio arroventato l'intima essenza di quella che è una dirigenza sempre piu' a nudo nel non saper rispondere ad una folla di appassionati competenti e che sanno il fatto loro sia a livello tecnico,di marketing che socio-economico nel panorama automobilistico attuale....e siamo di nuovo strettamente collegati alla prossima uscita della Giulia e dell'editoriale di 4R...
Su Alfisti.com invitano al clima costruttivo e pacifico:troppi richiamo da parte dei moderatori che evidentemente non si rendono conto delle sofferenza di oltre 25 anni di diaspora ed umiliazioni....non voglio far discorsi TALEBANI ma nemmeno non riconoscere che se andiamo avanti cosi....
Teniamo conto della fine del
MUSEO MASERATI - CLICCATE QUI - comprato dalla Panini (si...quelli delle figurine!!!) e diventato,de facto,privato...
senza essere piu' ufficiale della Casa Madre...!!
Il gruppo non ha esitato a "vendere"...)
Sinceramente?Ho paura per il Museo di Arese,evidentemente non sufficientemente VALORIZZATO,RESTAURATO e USATO COME STRUMENTO DI MARKETING come fanno Audi,Mercedes e BMW...
Ho paura per il Centro Stile:ABBIAMO IL DIRITTO anche in piena crisi globalizzata di avere una direzione di controllo SEPARATA dal gruppo...
Ho paura per le scelte del mangement attuale che tendono a snaturare quel po' di spirito/filosofia Alfa Romeo presente nel progetto 156 se secondo i rumors che corrono,toglierà molti elementi caratteristici alla futura Giulia/Milano....
Ho paura perchè ABARTH è il marchio sportivo del gruppo Fiat e non noi Alfa Romeo....e questo NON E' GIUSTO e CORRETTO per gli appassionati FEDELI DEL MARCHIO che lo hanno fino ad oggi sempre seguito.
Ho paura...e spero che queste mie personali sensazioni rimangano tali,spero di esser smentito,spero di non vedere il peggio,spero in una soluzione mirata,miracolosa ed energica...
LO SPERO VERAMENTE!